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“Sono troppo grande per iniziare?” – Guida ironica (e rassicurante) per allenare la flessibilità da adulte


Premessa sincera


Hai paura di cominciare da zero? O di ripartire dopo stop lunghissimi, un infortunio o una gravidanza?


Ti capisco perfettamente: anch’io ho avuto un tot di infortuni e ogni volta che ricomincio mi sale il male di vivere. L' ultimo pochi mesi fa: protrusioni cervicali. Questo significa stop a certi trick di contorsione, per ora. Che vuoi fare, capita.


Altro che contorsione, all’inizio del mio percorso mi dissero direttamente che era “ridicolo” puntare alla spaccata alla mia età. Indovina? A 43 ci sto comoda. Non perché “sono speciale”, ma perché ho smesso di chiedere legittimazione e permesso e ho iniziato ad allenarmi con metodo.


Questo post è per te che

  • ti senti fuori luogo perché la flessibilità “è roba da giovani ginnaste”;

  • sei ferma da tanto e temi di aver perso tutte le skill e di dover ricominciare da capo;

  • vuoi ripartire con gentilezza, senza ansia da prestazione e senza fastidiose frasi motivazionali appese al muro.



Niente approccio da guru, niente buonismo, zero filosofie usa e getta. Qui si fa sul pratico.



Le paure più comuni (smontate senza pietà, ma con affetto)


“Sono troppo adulta.”


Traduzione: “Ho paura di sembrare ridicola.”


Reality check: il ridicolo è non iniziare per paura di essere ridicola. Le articolazioni non leggono la carta d’identità, rispondono alla costanza.


“Ho perso tutto, devo ripartire da zero.”


Reality check: non ricominci dal nulla: ricominci da te + esperienza. La memoria motoria non cancella tutto, va solo risvegliata con progressioni sensate.


“Se non faccio subito progressi, mollo.”


Reality check: la flessibilità è un progetto, non un colpo di fortuna.

Micro-miglioramenti > exploit casuali. Misura, registra, fotografa, festeggia l' aver portato a casa l' allenamento anche oggi.


“Ho paura di farmi male.”


Reality check: paura legittima. Si gestisce con riscaldamento, tecnica, dosi giuste e pazienza, sicuramente NON con lo stretching kamikaze del sabato, 4 ore e poi ricovero in ortopedia.


Da dove si comincia quando ti senti spaesata


Internet è pieno di fonti, ma se sei completamente inesperta… a chi ti affidi e da dove parti?


  1. Regola 1: non fare la supereroina il primo giorno.


    15–20 minuti bastano. L’obiettivo non è morire male, è tornare domani.


  2. Regola 2: riscaldamento prima, allungamento dopo.


    Attiva, poi mobilizza, poi allunga.


  3. Regola 3: progressioni chiare.


    Evita il “tutto e subito”: scegli 3–4 movimenti chiave e ripetili bene per una settimana.

    Ripetitivo? Sì, la ripetizione è assolutamente la chiave!


  4. Regola 4: misura senza ossessioni.


    Foto, note, due righe su come ti senti. Ti serve per vedere i progressi reali, senza illusioni ma nemmeno paranoie.


  5. Regola 5: gentilezza operativa.


    Non fare il budino molle, sii operativa: ascoltati, regola l’intensità, ma non trattarti come se fossi di vetro fragile.


La storia di mia mamma (e perché ti riguarda)


Tempo fa mia mamma si è fatta male. Parecchio: diverse fratture. Per fortuna è guarita ma ti giuro, ci ha fatto prendere un infarto.

Dopo la riabilitazione, non sapeva come riprendere a muoversi, aveva voglia ma paura.

Le ho registrato sette semplici video, uno al giorno.


Quella mini-routine, pensata per chi deve ripartire con calma, oggi la propongo a te: principiante assoluta o post rientro lunghissimo. È la versione “senza ansia da prestazione” della flessibilità: chiara, breve, fattibile.


La mia Challenge 7 giorni


Formato: Playlist con 1 video al giorno × 7 giorni (10–20 minuti, scegli il video in base al tempo che hai quel giorno).


Target: chi parte da zero o rientra dopo stop/infortunio/gravidanza (previo OK medico se necessario).


Obiettivo: rimettere in moto le basi: mobilità, respiro funzionale, attivazione dolce e allungamenti intelligenti.


Strumenti: tappetino, un elastico, blocchi yoga.


Livello fatica percepita: zero acrobazie, tutto alla tua portata, per aiutarti a ricostruire una routine e l' abitudine all' allenamento.


Livello umore: sicuramente migliore di quando hai iniziato.


FAQ che ti stai facendo (ammettilo)


“E se salto un giorno?”


Ma stica, salta pure il senso di colpa, questo non compromette il percorso. Riprendi da dove sei rimasta.


“Quanto serve per vedere risultati?”


Spesso già alla seconda/terza sessione ti senti più sciolta. La spaccata? Quella è un altro progetto: si costruisce nel tempo, qui parliamo di riprendere a muoversi con dolcezza. Per la spaccata ci sarà tempo (e un' altra sede)


Vuoi iniziare davvero (senza drammi)?


Ho reso questi 7 video super semplici da seguire. Un giorno alla volta, zero pressioni, progressioni chiare.


Se vuoi partire oggi, ecco come fare:


  • Opzione A (principianti totali): entra nella Challenge 7 giorni e fammi sapere com’è andata ogni giorno.


  • Opzione B (ti serve guida continuativa): unisciti alle classi settimanali FlexyVale: struttura, feedback e tante compagne di viaggio che hanno iniziato “tardi” e adesso si aprono come cozze al sole.


Non devi convincere nessuno che non è ridicolo iniziare da adulta.


Devi solo fare la prima sessione. Poi la seconda. Poi la terza.


E quando qualcuno ti chiederà “ma non è troppo tardi?”, tu, gentilmente, lo mandi a stendere.


Si può fare?


Sì. Insieme, con metodo, pazienza, lamentele e un pizzico di masochismo.


Vale

 
 
 

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